L'Usignolo dell'Imperatore e il Pifferaio Magico

La voce della Natura, tanto cara ad Andersen che per il suo animo sentiva e percepiva il respiro delle piante degli animali al contatto con le quali trascorreva gran parte del suo tempo, è elogiata nella fiaba de L’Usignolo dell’imperatore.
Un usignolo che con il suo canto unisce un intero Paese o Regno, il contadino come il nobile, il vecchio quanto il giovane. C’è, in questa fiaba, l’altra grande passione di Andersen, ossia la Musica.
Lo stesso Andersen cantava, da giovane, come soprano. E incantava come l’usignolo. Andersen vede sempre se stesso negli altri: nel brutto anatroccolo, nell’usignolo, nel soldatino di stagno e in tantissimi altri protagonisti delle sue fiabe. La domanda “che cosa farò da grande?” tipica dei bambini sembra che in Andersen abbia questa risposta: “Parlerò di me”.
L'Usignolo dell'Imperatore
illustrazione di Arianna Operamolla
fonte
L’usignolo, proprio per la grazia del suo canto, si ritrova imprigionato (anche se accolto con tutti gli onori e i servigi) nel castello dell’Imperatore cinese; ma un giorno venne sostituito da un usignolo meccanico, regalo dell’Imperatore del Giappone, cantava altrettanto bene, anche se ripeteva lo stesso canto sempre uguale. L’Usignolo vero sarà ignorato e rimandato nel bosco. Passano gli anni, fino a quando l’usignolo meccanico si rompe e comincia a cantare in modo stonato fino a che si fermerà.
Terminato il canto anche l’Imperatore si ammala gravemente e solo il vero usignolo che ritorna al palazzo riuscirà a guarirlo.
Il vero viene ripudiato dal falso, l’anima dell’usignolo viene allontanata per accogliere l’oro e le pietre preziose con cui è adornato l’usignolo meccanico.
Altro grande incantatore è il Pifferaio magico. Il Pifferaio magico libera con la sua musica la città infestata di topi; tornato nella città per riscuotere il compenso dovuto e negatogli, riuscirà, con la stessa musica a portare via i bambini, simbolo di speranza e futuro. C’è qui il potere della musica che libera dalle negatività (i topi) ma può catturare anche le “anime belle” (i bambini).
La domanda che lascia la fiaba del Pifferaio Magico è Dove sono stati portati i bambini? ossia, Dove porta la musica? Con la sua capacità di evocare e coinvolgere conduce sicuramente in luoghi mai esplorati, quelli dell’immaginazione, dell’inconscio; la  musica introduce spesso l’incantesimo, la formula magica.  Un tempo, la narrazione della fiaba era accompagnata dalla musica, la trasposizione scritta della fiaba ha poi eliminato questo aspetto, lasciando il suo ritmo e la sua musicalità negli incantesimi, nelle filastrocche e perfino negli indovinelli che spesso incontriamo nelle fiabe.

Qui il post di AlmaCattleya dedicato all'Usignolo dell'Imperatore.

Commenti

  1. anch'io ho parlato dell'usignolo dell'imperatore in un post: http://www.almacattleya.blogspot.it/2013/05/lusignolo-ovvero-il-dono-dellarte.html
    Un'altra magia da streghetta?
    :)

    Inserirò senz'altro il link del tuo post nel mio.

    Ritornando al post credo che avresti potuto inserire anche La Sirenetta.
    Lei nel canto era la più dotata delle sorelle, ma poi ha dovuto rinunciare alla sua bella voce un po' come lo stesso Andersen che, crescendo, ha visto mutare la sua voce.

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    1. Già, Andersen e la Sirenetta coincidono in molti aspetti :)

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