Da Leonardo a Cenerentola: la zucca nelle fiabe

La pianta della zucca si presenta rigogliosa con lunghi tralci dalla quale esplodono zucche enormi, spesso dal colore giallo-arancio, sarà per questa esplosione, che la zucca sembra il risultato di una magia. Se questo è vero, è vero solo in parte.  La zucca arriva nelle fiabe, passando la mitologia e la tradizione, nella fiaba niente è casuale. La zucca in molte mitologie è legata all’acqua, alla fertilità, alla nascita e all’origine della vita. In America centrale è celebre la storia di un uomo chiamato Iaia, il cui unico figlio morì improvvisamente. Il padre decise di seppellire il figlio in una grande zucca, come in una sorta di bara e lo pose ai piedi di un albero; dopo qualche anno tornò sul posto e, aperta la zucca, non trovò più i suoi resti ma solo tanta acqua dove nuotavano pesci d’ogni tipo. Sconvolto da tale visione ricoprì la zucca e ritornò al villaggio dove la notizia, passando da l’uno all’altro, arrivò alle orecchie di quattro uomini che decisero di rubarla, pensando che dentro vi fosse nascosto un tesoro. Sorpresi da Iaia medesimo, si spaventarono e nella fuga fecero cadere la zucca che si spaccò in tanti pezzi. La leggenda narra che da essa uscirono torrenti d’acqua che inondarono copiosamente la terra, formando gli oceani e i mari. 
La zucca è protagonista anche nel diluvio universale: seconda una leggenda dell’Indocina solo un fratello e una sorella si salvarono dal Diluvio, rinchiudendosi in una zucca. Dai due nacque la nuova umanità, infatti la donna partorì una zucca e i suoi semi, sparsi per la pianura e la montagna, diedero origine alle varie razze umane. 
Nei poemi epici Ramayana e Mahbharata della religione induista è narrata la nascita dei figli di Sagara, re di Ayodhya: il re aveva due mogli, una partorì un figlio e l’altra partorì una zucca. Dal cielo una voce ammonì Sagara a non gettare via la zucca e a porre ogni seme della zucca in una giara piena di burro: da ognuna di quelle giare (non meno di sessantamila) uscì un ragazzo. La zucca per il suo colore giallo simile al sole e alla sua forma di contenitore (per molto tempo è stata utilizzata come recipiente per l'acqua) è stata associata alla fertilità.


"Va in giardino e portami una zucca." Cenerentola subito andò a cogliere 
la più bella che le riuscì di trovare, e la portò alla comare, senza capire 
come mai quella zucca l'avrebbe fatta andare al ballo. La comare la vuotò, 
e quando non fu rimasta che la sola scorza, la percosse con la sua bacchetta, 
e la zucca fu subito mutata in una bella carrozza tutta dorata. 
(Charles Perrault)

Una zucca legata alla morte è quella che troviamo nella favola di Leonardo Da Vinci, Il salice, la gazza e i semi della zucca. Un salice, oppresso dai tralci delle viti e di altre piante che si aggrappavano ai suoi rami, tirandoli giù e impedendo loro di potere gioire della vista del cielo e del sole, cerca una pianta che cresca senza doversi aggrappare ai suoi rami ma anzi che li possa sostenere. Decide per la zucca; chiede ad una gazza di procurargli semi di zucca che poi seminerà ai suoi piedi (ossia radici). In breve tempo la pianta di zucca occupa tutti i rami del salice, con le sue grandi foglie gli toglie la luce e i suoi frutti pesanti prostrano a terra i lunghi rami del salice; così, dopo aver invocato aiuto alla gazza invocherà l’aiuto del vento affinché con la sua forza scuota le zucche e le faccia cadere, ma il salice, ormai vecchio e appesantito, non riuscirà a contrastare il vento che, dividerà il tronco del salice in due parti. Il povero salice così capì che era nato per non provare mai bene.
Anche in Jean de La Fontaine (1621-1695), troviamo la zucca come protagonista di uno dei suoi apologhi morali, La ghianda e la zucca.
Un giorno un contadino osservava un’imponente quercia e una pianta di zucca. “Mi pare - diceva - che il Signore Iddio abbia commesso un grosso sbaglio. Il frutto della zucca, così grosso e pesante, dovrebbe essere della quercia, e la piccola ghianda sarebbe assai appropriata alla pianta della zucca”. Poi si sdraiò all’ombra della quercia e continuava le sue riflessioni sulle cose create. Ad un tratto si staccò una ghianda dall’albero e andò a battere proprio sul naso del contadino, il quale si alzò irritato ed esclamò: “Iddio Creatore non ha sbagliato, non sbaglia mai. Se fosse caduta una zucca, che cosa sarebbe accaduto al mio povero naso?” (La Fontaine)

Commenti

  1. Bellissimo l'apologo di La Fontaine! E' vero, la zucca è molto frequente nelle fiabe e nell'immaginario collettivo collegato ai riti magici e di trasformazione. L'esempio di Cenerentola è il più famoso di tutti. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi a tale proposito - anche perché siamo nel periodo giusto! - della zucca associata alla festa di Halloween, con tutti i retaggi delle feste pagane antiche. Magari in un altro articolo? Un saluto! :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Intanto che "penso" ti metto il link ad un mio articolo su kokoro, è un po' surreale ma dà una sua versione della festa di Halloween, fa parte della rubrica "La Sposa del Diavolo"!!
      http://orlando-kokoro.blogspot.it/2011/10/halloween-come-lo-festeggio-io-la-sposa.html

      Elimina

Posta un commento